Prossime partecipazioni


26 sep 2010 - Stralugano 2010 -

mercoledì 30 settembre 2009

Allenamento del 30 set 09

Ripetute 6x1000@4 + rec. 500m 3'

Non ho molta voglia di commentare questo allenamento, ma era la prima fase seria del programma di Cecconi in 5 settimane per correre la mezza sotto l'ora e trenta. Mi è valso ad ogni modo come test ed evidentemente ho sbagliato i presupposti, ritenendo che la mia soglia anaerobica fosse compresa tra i 14 ed i 15 kmh. Nella gara di Lugano (20 set) - che però era di 10km - ho tenuto una media di 13,8kmh, ma non sarei riuscito a mantenerla neanche per altri 500 metri oltre la linea del traguardo. Questo programma era basato sulla possibilità di tenere almeno una media di 4.15 a km, vale a dire 5"/km più veloce del mio miglior risultato sui 10000. Anche se sono in netto e continuo miglioramento, penso che è meglio restare con i piedi per terra e considerare che già un risultato di 4'30"/km sulla distanza della mezza rappresenterebbe per me un grosso successo. Devo lasciare che la corsa mi insegni una delle cose che manca di più nel mio carattere: la pazienza.
Dunque, in definitiva questo allenamento segna l'abbandono del metodo Cecconi e l'avvio del programma Albanesi per la mezza. Staremo a vedere.

domenica 20 settembre 2009

La mia prima gara - La Stralugano 10k

Ed eccomi qua: dopo meno di tre mesi di allenamento - intensi, ma pur sempre tre - sono finalmente sulla linea di partenza della mia prima gara.
Nell'attesa del via le emozioni scorrono veloci: un flash della mia ultima partecipazione agonistica (un memorial a Roma con il GS Bancari Romani - sarà stato più o meno il 1980) in cui però correvo i 100m - e arrivai primo, il lungo cammino e i sacrifici che mi hanno portato a disfarmi di quei 25kg di troppo e del vizio del fumo, le alzate all'alba, al mare, per farmi quei maledetti/benedetti 10km al giorno, col sole che nonostante tutto martella le tempie e la gente che ti guarda con aria di compatimento.. tutto questo arriva a compimento oggi e qui.

Qui nel box, mentre aspetto il via, non ho voglia di chiacchierare o di scambiare idee con chi mi sta vicino: sono teso, concentrato. Sicuramente oltre il limite del ragionevole e dell'opportuno.
La giornata è cominciata presto: sveglia alle 6, colazione abbondante con molto miele e fette biscottate; la partenza della gara è per le 10.15: c'è tutto il tempo per digerire. La borsa l'ho preparata la sera prima, mentalmente è forse anche pronta da una settimana; saluto mia moglie - che ha in programma di raggiungermi più tardi insieme a mio cugino - e parto con molta calma e serenità alla volta di Lugano. Ho paura di apparire eccessivamente retorico, ma il viaggio in macchina da solo - appena 35km - è uno dei più bei ricordi della giornata: domenica mattina alle 7 il traffico è praticamente nullo; il finanziere in dogana a Ponte Chiasso mi dà appena uno sguardo distratto, il posto di frontiera svizzero appare invece stranamente deserto. In compenso, appena passato in Ticino, è un continuo di pattuglie della polizia. Sono più che tranquillo, velocità ampiamente sotto al limite e mi gusto la bellissima luce del mattino, accompagnato dalla mia musica preferita.
Il navigatore l'ho impostato per arrivare al parcheggio dello stadio di Lugano da cui, stando al sito della manifestazione, dovrebbero partire a destinazione ogni quarto d'ora delle navette gratuite. Infatti parcheggio l'auto e trovo subito posto sul bus; siamo tutti piuttosto assorti ed assonnati e non è il momento per fare nuove conoscenze.
Scendiamo davanti al complesso del liceo di Lugano (foto), costruito a ridosso del parco cittadino, dove sono stati allestiti gli spogliatoi e gli uffici per la distribuzione dei pettorali e del pacco gara. Seguo quasi in trance il flusso di persone e mi ritrovo all'interno di un prefabbricato. L'elenco dei partecipanti alla 30km e alla 10km è appeso ad una parete e la gente si accalca per prendere visione del pettorale assegnato. Io ovviamente mi ero portato avanti e avevo già controllato sul sito il mio numero. Entro quindi nella stanza indicata da un bel cartello "10K", dove una gentilissima volontaria mi chiede il numero di pettorale e la taglia per la maglietta ricordo.
Esco quindi dal casottino con una busta contenente depliants vari, caffè solubile, un integratore, la rossa maglietta ricordo (tecnica, piuttosto bella), il numero di gara e il fatidico chip.
Un attimo di smarrimento per cercare di capire dove fossero gli spogliatoi con il deposito borse viene subito risolto e mi ritrovo seduto su di una panca a scegliere l'abbigliamento più adatto. Opto per la manica lunga: la temperatura è ancora piuttosto mite, ma al momento mi sembra comunque la scelta più confortevole.
Consegno la sacca sportiva al deposito e mi metto pazientemente in fila per il bagno..
Prima di dirigermi alla zona della partenza devo però avviare il demoniaco strumento, il Forerunner che ovviamente non ne vuole sapere di fare il fix dei satelliti, almeno finchè è al mio polso e nonostante io stia fermo immobile come un imbecille, cercando di agevolargli il lavoro. Niente da fare. Finchè non me lo tolgo per metterlo su di un cancelletto (al momento non ho trovato posto migliore) il fix me lo scordo.
Ancora smoccolando contro il Garmin, mi dirigo quindi verso la zona della partenza. Gli eventi in programma sono tre; nell'ordine: la 30km per i diversamente abili, la 30km e la 10k 'city' , ma manca ancora più di un'ora alla partenza della prima gara; ne approfitto per fare un po' di jogging di riscaldamento, qualche esercizio di stretching e per guardarmi attorno: alcune concorrenti meritano veramente un secondo sguardo (e anche un terzo). Nel frattempo sono partite le handbike dei disabili e si stanno preparando al via i concorrenti della 30: poco meno di un migliaio.. tra di loro non posso fare a meno di notare alcune tipologie fisiche che mi chiedo come possano pensare di portare al termine una gara del genere.

 
(..continua..)